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al testo di Rosetta Sacchi
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I pomeriggi bui sembrano eterni mille cose da fare e l’entusiasmo che smorza come un lumino, consumata la cera. Le foglie non hanno eguale destino. C’è un pressappoco a ritardare il declino di quelle sospinte dal vento in un viaggio illusorio. Altre giacciono da tempo fradicie al suolo.
Tutto sta nella bruma come in un velo ogni corpo misterioso ed assente nei suoi dettagli i passi e i passanti le vuote panchine i fiori e le croci ed il sole che splende soltanto per chi è nato in un dì di novembre nonostante il grigiore d’una nebbia sottile che si confonde col fumo che sale. |
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